La radiazione solare è l’energia che viene generata nel nucleo del Sole, mediante il processo di fusione, e da qui irradiata agli strati più esterni. È grazie alla radiazione solare che è possibile la vita sulla Terra. La radiazione solare ha diverse componenti, alcune visibili ed altre invisibili, per capire l’importanza della protezione UV negli occhiali da sole, iniziamo con un quadro generale sui rischi che derivano dal contatto diretto con i raggi UV.
La radiazione solare visibile, che raggiunge gli strati più esterni della superficie terrestre, corrisponde al 41% della radiazione emessa dal sole e può avere diverse lunghezze d’onda. A seconda della lunghezza d’onda, le radiazioni hanno caratteristiche differenti che percepiamo attraverso i diversi colori che assumono che vanno dal violetto (attorno ai 400 nanometri) al rosso (attorno ai 700 nanometri). A metà tra queste lunghezze d’onda sta il massimo picco visibile (giallo/verde, circa 550 nanometri).
La radiazione non visibile è costituita dai raggi ultravioletti (UV) e infrarossi: i primi sono particolarmente importanti perché possono essere dannosi per la nostra salute e per la nostra pelle quindi è importante conoscerli e sapere quali sono i rischi che si corrono in seguito ad un’esposizione al sole. I raggi UV, invisibili, vengono raggruppati in tre gruppi:
- Raggi UV-C: sono i più dannosi ma fortunatamente non riescono ad arrivare a noi perché vengono bloccati dall’atmosfera terrestre e in particolare nella stratosfera;
- Raggi UV-B: sono responsabili dell’abbronzatura ma anche di eritemi e scottature della pelle e provocano un aumento del rischio di tumori;
- Raggi UV-A: sono quelli che arrivano in maggiori quantità e oltre che essere responsabili dell’abbronzatura, provocano l’invecchiamento della pelle e incidono sul rischio di tumori.
Questa tipologia di raggi è estremamente dannosa anche per gli occhi in quanto contribuiscono, con il tempo, a danneggiare le strutture oculari. I segni più evidenti delle lesioni oculari causate dalle radiazioni solari sono: le cheratiti, le cataratte e, molto più gravi, le degenerazioni maculari che portano irreparabilmente alla perdita della visione.
L’atmosfera terrestre è composta dall’insieme dei gas che fanno da involucro al nostro pianeta e riveste un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Si compone di diversi strati, ognuno con un ruolo preciso: la troposfera, la stratosfera, la mesosfera, la termosfera e infine l’esosfera.
La troposfera è il primo strato dell’atmosfera terrestre, nel quale siamo immersi noi e gli altri esseri viventi (animali e piante). Nella troposfera l’aria continua a muoversi e spostarsi ed è in questo strato che si formano i venti, la pioggia e le nuvole.
La stratosfera: la sfera dell’ozono. La stratosfera è anch’essa fondamentale per la vita perché composta da uno strato di ozono (ossigeno triatomico) che filtra i raggi ultravioletti. Se questi raggi arrivassero sulla superficie, la sterilizzerebbero e la vita sarebbe possibile solo nelle profondità del mare. Per questo motivo l’assottigliamento di questo strato, dovuto soprattutto all’inquinamento, suscita serie preoccupazioni all’interno della comunità scientifica.
Quando si parla di buco dell’ozono si intende il progressivo assottigliarsi dello strato di ozono presente nella stratosfera che ha il compito di assorbire i raggi ultravioletti del Sole. Questo gas è quindi fondamentale per garantire la vita sulla Terra: senza di esso infatti i raggi ultravioletti non sarebbero filtrati e arriverebbero a noi in grandissime quantità con conseguenze devastanti sia sull’ambiente che sulla nostra salute e sopravvivenza.
Lo strato di ozono subisce, nel tempo, delle variazioni di spessore per cause naturali ma negli anni ’70 si assottigliò fortemente per effetto dell’uomo: le sostanze inquinanti, non appena entrano in contatto con i raggi ultravioletti, si degradano e rilasciano nell’atmosfera atomi di cloro e di bromo che danneggiano lo strato di ozono. Le conseguenze di questo fenomeno sono davvero preoccupanti, sia per la nostra salute che per l’ecosistema.
Se il buco dell’ozono dovesse aumentare, saremmo esposti in misura maggiore ai raggi ultravioletti perché verrebbe a meno il filtro naturale della stratosfera. I raggi UV sono pericolosi per la salute umana: aumentano il rischio di cancro della pelle e accrescono la probabilità di mutazione del DNA, oltre a provocare degenerazioni della retina.
Anche l’ambiente sarebbe messo a dura prova dai raggi ultravioletti perché questi inibiscono la fotosintesi clorofilliana, minando quindi lo stesso ecosistema.
Protezione UV occhiali da sole: impariamo a proteggerci
Aspettando che i governi si accordino finalmente per affrontare e risolvere questo problema, a noi non resta altro da fare che proteggerci meglio dai danni del sole. Per quanto attiene alla protezione dell’epidermide, è giustamente diffusa l’abitudine di utilizzare creme con protezione crescente prima di esporsi al sole ma altrettanto non si fa normalmente per gli occhi. Gli occhiali sono considerati ancora, erroneamente, più un accessorio di moda che una protezione per i nostri occhi.
Oggi, molto più di ieri, è necessario utilizzare occhiali che filtrino questi raggi ultravioletti dannosi. Un occhiale, da vista o da sole, dovrebbe essere indossato sempre all’aperto, non solo in spiaggia o sulla neve. Ma non tutte le lenti proteggono allo stesso modo, esattamente come non tutte le creme solari.
La Essilor, in collaborazione con l’Università di Parigi, ha normato per le lenti di occhiali, da vista e da sole, un fattore di protezione dalle radiazioni solari (SPF) analogo al fattore protettivo delle creme solari. Non tutte le lenti con certificazione CE hanno la stessa efficacia nel bloccare i raggi UV, in quanto le misure tengono conto dei raggi bloccati dalla lente, ma non di quelli riflessi dall’interno delle lenti stesse.
Il fattore SPF indica quale frazione di radiazioni arriva all’occhio rispetto alla stessa condizione senza lenti. Ad esempio un SPF di 30 indica che all’occhio arriva solo un trentesimo di radiazione, e che quindi mezz’ora al sole con lenti con SPF 30 corrispondono ad un minuto nelle stesse condizioni, ma senza occhiali.
L’indice SPF è una valutazione dell’indice della protezione UV totale di una lente che va oltre le etichette esistenti. L’etichetta comunemente utilizzata “100% UVA / UVB” fornisce informazioni incomplete sul livello globale di protezione UV in quanto non necessariamente tiene conto del lato posteriore della lente che però può rappresentare fino al 50% di tutti i raggi UV che entrano nell’occhio!
L’indice SPF nelle lenti da vista ha valori di 10, 15 o 25, a seconda del materiale e del trattamento, mentre gli occhiali da sole possono avere un indice di SPF massimo di 50+. Per proteggere i vostri occhi vostri e quelli dei vostri bambini, lasciate da parte le economie: gli occhiali da sole sono una necessità, non un gioco! Fidatevi dei consigli di un consulente del benessere visivo.