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malattie dell'occhio nei bambini

I bambini non riescono a vedere fin da subito come gli adulti, infatti la vista è una funzione sensoriale che matura con il tempo. I primi anni di vita sono essenziali al fine di consentire un pieno sviluppo della capacità visiva. Tutte le malattie dell’occhio dei bambini che intervengono nell’infanzia, ovvero nel periodo delicato dello sviluppo della vista, avranno ripercussioni poi sulle funzionalità visive future. La prevenzione è l’unica arma per evitare le anomalie visive, ma come si possono riconoscere i problemi visivi nei bambini?

 

In linea di massima è consigliabile rivolgersi ad un oculista nel momento in cui il genitore nota comportamenti anomali da parte del bambino: strizzare e/o sfregare gli occhi frequentemente, in particolare quando guarda lontano, strizzare un occhio quando si trova di fronte ad una fonte luminosa, non sopportare la luce più forte, sfregare gli occhi con insistenza ed asciugarsi frequentemente la lacrimazione oculare.

PRENOTA LA PRIMA VISITA SENZA IMPEGNO

Battere le palpebre, una delle azioni più semplici e quotidiane, è banale solo apparentemente. L’ammiccamento, la rapida chiusura e riapertura delle palpebre, ha il compito principale di ripulire la superficie del nostro occhio. Lo facciamo circa 15 volte in un minuto da quando siamo venuti al mondo (anche se, a dire il vero, i neonati ammiccano solo un paio di volte al minuto e si raggiunge gradualmente la frequenza “da adulti” con la pubertà). Un uomo maturo, di quarant’anni, ha ammiccato almeno 250 milioni di volte!

Ma, come spesso accade, le cose sono semplici solo in apparenza!

Durante la lettura si battono le palpebre una decina di volte al minuto, mentre se l’impegno aumenta, come ad esempio stando al computer si scende sotto le sette volte al minuto. Si è visto che stimolare l’ammiccamento con brevi pause e volontariamente fa diminuire i disagi.

Guai ad ammiccare poco.

 malattie dell'occhio nei bambini

L’ammiccamento pulisce la superficie dell’occhio, così come i tergicristalli puliscono il parabrezza dell’auto, ma contemporaneamente comprime le ghiandole lacrimali. Stimolando la produzione delle lacrime, sparge il nuovo strato di liquido, facendo vedere meglio, stimola le ghiandole di Meibomio a produrre lipidi, per mantenere stabile il film lacrimale, ed inoltre fa da “otturatore”, impedendo la visione durante i rapidissimi movimenti che gli occhi fanno tra una fissazione l’altra.

Il film lacrimale, che per svolgere bene la sua funzione è stratificato nelle sue componenti: mucosa, acquosa e lipidica, si mescola con la chiusura delle palpebre e si riorganizza immediatamente (se tutto va bene), tornando a stratificarsi immediatamente nel giusto modo fino all’ammiccamento successivo.

Per essere sintetici: gli ammiccamenti servono per proteggere gli occhi e per favorire la circolazione del sangue, ma anche per mantenere gli occhi fessurati, in modo da proteggerli dall’abbagliamento e dalla visione sfocata.

Tutto questo è fisiologico e funzionale. Guai se non ammiccassimo: la nostra visione ne sarebbe compromessa.

l’eccesso di ammiccamento può essere il sintomo di qualcosa che non va

L’ammiccamento ripetuto ed esagerato prende il nome di blefarospasmo, e nei casi più gravi viene trattato con iniezioni locali di botulina, una tossina che paralizza temporaneamente i muscoli interessati.

Senza tuttavia arrivare agli estremi di un blefarospasmo, un eccessivo ammiccamento può essere avere diverse cause.

  • Una disfunzione della produzione o della stabilità del film lacrimale, detta dislacrimìa, può indurre l’organismo a “spremere” al massimo le ghiandole che producono le lacrime, e quindi ad aumentare la frequenza dell’ammiccamento;
  • Un ambiente troppo secco o troppo caldo facilita l’evaporazione delle lacrime, e l’occhio tende a proteggersi aumentando l’ammiccamento;
  • Le particelle portate dal vento danno fastidio alla sensibilissima superficie corneale, e questo stimola l’ammiccamento;
  • Una visione imperfetta induce l’organismo a ricorrere ad ogni espediente per migliorare: dopo ogni ammiccamento si può vedere meglio per un istante, e quindi un miopie, o un astigmatico, tendono ad ammiccare di più;
  • L’affaticamento visivo (astenopia), trova miglioramento dall’ammiccamento, per cui gli ipermetropi ammiccano di più, così come chi compie uno sforzo visivo prolungato;
  • Uno stato di stress psicologico, anche se non direttamente correlato all’occhio o alla visione può stimolare l’ammiccamento eccessivo.

 

malattie dell'occhio nei bambini

Cosa fare se un bambino ammicca con troppa frequenza?

Senza allarmismi, ma senza trascurare questo segno, cercarne la causa, tra una di quelle elencate sopra. Io suggerirei, nell’ordine:

  • una visita oculistica per verificare l’assenza di ametropie (miopia, ipermetropia o astigmatismo);
  • una analisi del film lacrimale;
  • un controllo delle condizioni ambientali;
  • la verifica della presenza di uno stress psicologico troppo forte per il bambino.

L’eccesso di ammiccamento non deve essere ricondotta solo ad una malattia degli occhi nei bambini, ma può essere considerato come un segno, un campanello d’allarme che può essere sintomo di svariate cause. Non c’è un rimedio unico che vada bene in tutti i casi ma ogni situazione è a sé e va approfondita. Solitamente si consiglia di effettuare la prima visita oculistica intorno al secondo o terzo anno di età del bambino, in corrispondenza con l’inizio del percorso scolastico. La prima visita oculistica nel bambino ha lo scopo di verificare la presenza di difetti visivi (astigmatismo, miopia, ipermetropia) e quindi di correggere l’anomalia con l’apposito occhiale. Se però notiamo che un bambino ha un comportamento anomalo, come quelli descritti in precedenza, prendiamolo come una richiesta di aiuto da parte del suo organismo, e cerchiamo di non trascurarlo prenotando subito una visita oculistica, anche se il bambino non ha compiuto tre anni.

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