L’uomo è l’unico animale che modifica tanto in fretta il suo ambiente che non riesce ad adattarsi ai cambiamenti che provoca. Le modificazioni introdotte dall’uomo sull’ambiente naturale (disboscamenti, caccia incondizionata, coltivazione intensiva, allevamento selettivo, cementificazione, inquinamento, ecc) ed ancor più quelle tecnologiche (la diffusione dell’urbanizzazione, dell’industrializzazione e della scrittura), hanno portato ad una modifica dell’ambiente di tipo logaritmico, e pertanto non solo non siamo più adatti all’ambiente che abbiamo trasformato, ma siamo più disadattati dei nostri nonni ed ancor più dei nostri antenati di secoli fa. Quando le persone hanno un fastidio agli occhi persistente, la causa principale spesso è collegata proprio a queste cattive abitudini di cui ormai non possiamo proprio farne a meno.
I nostri occhi sono identici, nella struttura e nel funzionamento, a quelli dei nostri antenati preistorici, ma nell’età della pietra grezza l’uomo era principalmente un raccoglitore onnivoro, viveva di frutta, bacche, tuberi, insetti, uova, piccoli animali e pesci.
I nostri nonni dell’età della pietra non leggevano, non stavano ore con gli occhi fissi su una superficie piatta, non si concentravano a lungo su oggetti vicini, non usavano luce artificiale, ricca di radiazioni nocive. In sintesi in passato il fastidio agli occhi si verificava molto meno. Noi usiamo i nostri occhi, identici a quelli dei nostri antenati, in maniera assolutamente differente. Nessuna meraviglia se la stanchezza visiva sia così diffusa e grave ai giorni di oggi.
Quale è il rimedio per combattere il fastidio agli occhi?
Semplicissimo! È sufficiente tornare a vivere in un ambiente adatto al nostro stato evolutivo come quello dell’età della pietra, rinunciando a lettura, computer, elettricità, tornare a mangiare bacche ed insetti e vivere all’aperto in ogni stagione!
Se però qualcuno non se la sente di tornare a scheggiare pietre, vediamo qualche altro sistema meno drastico per combattere l’affaticamento visivo.
- LENTI INTELLIGENTI: Il continuo sforzo che deriva dalla lettura, dal lavoro al computer e più ancora dagli smartphones può provocare diversi fastidi oculari che non vengono direttamente associati a queste attività: occhi secchi, prurito agli occhi, mal di testa, tremolio all’occhio, cervicale, sensazione di sabbia negli occhi, ecc. Tuttavia questi fastidi possono essere eliminati da una lente adeguata, che rispetti la fisiologia della visione e faciliti la messa a fuoco. Soprattutto negli studenti, ma anche in chi lavora al computer o comunque ha attività che coinvolgono la vista in maniera massiccia, queste particolari lenti “intelligenti”, riducono moltissimo la fatica ed il conseguente stress. Inoltre gli smartphone ed i display dei computer emettono in gran quantità radiazioni molto dannose per la retina, soprattutto quella dei bambini, e le lenti “intelligenti” hanno anche la proprietà di bloccarle, proteggendo gli occhi.
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- ESERCIZI VISIVI: Stando al computer ammicchiamo molto meno del normale, mediamente circa 8/10 volte al minuto, contro le 15/20 del normale, di conseguenza le ghiandole lacrimali sono stimolate di meno e producono meno lacrime, ed il film lacrimale , esposto per più tempo, evapora più in fretta. Alla riduzione di ammiccamento si associa la fissità dello sguardo e della messa a fuoco che portano ad un affaticamento muscolare e un successivo fastidio agli occhi. È un po’ come quando si va al mercato a fare la spesa: se comprima un chilo di frutta dalla prima bancarella, alla fine del giro del mercato il braccio tenuto piegato per reggere la busta è indolenzito. Se però ogni tanto flettiamo il braccio, estendendolo e ripiegandolo tre o quattro volte, la stanchezza non si fa sentire. Allo stesso modo, stare con gli occhi fissi, anche se di sé non rappresenta un grande sforzo, a lungo andare fa accumulare stanchezza e secchezza oculare. Gli occhi secchi e stanchi si arrossano e può cominciare lacrimazione, sonnolenza e cefalea. Un ottimo rimedio contro la stanchezza al computer, è un contaminuti da cucina: se lo regoliamo sui dieci o quindici minuti, quando sentiamo il suono di tempo scaduto, interrompiamo quello che stiamo facendo al computer, sbattiamo velocemente le palpebre per 20/30 volte, poi raddrizziamo la schiena e fissiamo il soffitto cercando di vedere il più lontano possibile dietro le spalle. A questo punto, tornando a lavorare, ci accorgeremo di avere gli occhi più freschi rilassati, ed altrettanto rilassata sarà la schiena. In tutto una ventina di secondi, e meno di un minuto e mezzo ogni ora non può certo essere definita una perdita di tempo lavorativo, soprattutto considerando il miglioramento del rendimento per il minor stress accumulato.
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- INTERVENTI SULL’AMBIENTE: Al fine di ridurre il fastidio agli occhi è bene ridisporre l’ambiente di lavoro è oggetto di una disciplina definita ergonomia. Se si seguono criteri ergonomici è possibile eseguire lo stesso lavoro con risultati migliori e con minor dispendio di energia. Il lavoro più stressante per la visione è senza dubbio quello al computer. L’ottimale disposizione del posto di lavoro, deve rispettare il più possibile questi canoni:
- la luce ambientale deve piovere dall’alto o provenire da un lato. Se posta alle spalle può provocare fastidiosissimi riflessi sullo schermo, se posta di fronte crea abbagliamento, altrettanto fastidioso.
- Lo schermo deve essere posto circa 30° al di sotto della linea orizzontale degli occhi, a circa 60 centimetri di distanza, e non deve essere verticale, ma inclinato di circa 25° verso l’operatore
- Il piano di lavoro deve stare all’altezza dei gomiti dell’operatore, che de stare seduto con i piedi ben appoggiati a terra, meglio su una pedana leggermente inclinata. La poltrona deve consentire un buon appoggio delle gambe e soprattutto un buon sostegno lombare.
Se hai un problema di stanchezza visiva, non preoccuparti! Rivolgiti al centro ottico Lisi e Bartolomei, un semplice test della vista per capire l’efficienza visiva può aiutare la maggior parte delle volte a risolvere il problema presto e bene.